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Titolo: Tredici Agosto
Autori: vari
Anno di pubblicazione 2009
Casa editrice: TLS – Comignago per conto del Comune di Borgo Ticino


 Il libro è stato stampato in occasione del sessantacinquesimo anniversario dell’eccidio del 13 agosto del 1944 di Borgo Ticino ed è stato curato da Eleonora Bellini. All’interno sono presenti scritti di Francesco Omodeo Zorini, Andrea Speranzoni e Fabio Valeggia.
Un libro estremamente interessante per la documentazione preziosa che è stata raccolta e che si riferisce alla strage nazifascista compiuta a Borgo Ticino nel 1944. Ecco come andarono sinteticamente i fatti: 13 agosto 1944, è una soleggiata domenica d’agosto. A Borgo Ticino fervono i preparativi per i festeggiamenti per la Patrona del Paese, la Madonna Assunta. Nella mattina, un convoglio tedesco è attaccato da una formazione partigiana al San Michele, una località vicina al confine tra Borgo Ticino e Varallo Pombia. Dal Rapporto del Nucleo dei Carabinieri di Borgo Ticino al Pretore di Borgomanero in data 12 febbraio 1947, sappiamo che nello scontro quattro soldati tedeschi rimasero feriti, mentre ignoriamo vi siano state perdite tra i partigiani. Quali furono invece le angosce, le ansie e il terrore di chi il 13 agosto 1944 si trovò ammassato nella piazza, rischiando la fucilazione o assistendo alla morte di un congiunto. Erano circa le due del pomeriggio e al dopolavoro si stava svolgendo una gara di bocce quando, con gran fragore, arrivarono a bordo di autocarri i soldati della SS naziste ed i militi della X Mas. La legge della rappresaglia nazista imponeva che per ogni soldato tedesco ucciso venissero giustiziati dieci italiani. In assenza di militari uccisi, il capitano Krumhar  decise che per ogni soldato tedesco ferito tre giovani italiani dovessero morire, più uno, poiché tra i feriti uno era particolarmente grave.
Inoltre “… il Commissario Prefettizio, issato su di una camionetta, con voce tremante, disse che i nazi-fascisti, per rappresaglia, esigevano entro quindici minuti la somma di 300.000 lire”. La somma fu immediatamente versata, ma non bastò: vennero scelti tra la folla 13 giovani, che vennero schierati al muro. Nessun controllo della loro identità venne fatto. Dopo un'attesa che dovette sembrare infinita, venne dato l’ordine di sparare.
Di fronte alle loro madri disperate i 13 giovani caddero contro il muro della farmacia, edificio che ancora oggi si affaccia ad est della piazza Martiri. Mario Piola, miracolosamente, si salvò. Le vittime furono così dodici: Cerutti Cesare, Ciceri Luigi, Fanchini Giovanni, Lucchetta Alberto, Meringi Giuseppe, Pizzamiglio Benito, Silvestri Andes, Tosi Francesco, Parracchini Olimpio, Nicola Narcisio, Gattoni Rinaldo, Tonioli Cesare.
Il libro propone anche la trascrizione delle video interviste condotte da Fabio Valeggia tra il 2006 ed il 2008 ai 12 testimoni ancora in vita dell’efferato gesto.
Il volume può essere richiesto al Comune di Borgo Ticino.

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